Come per la parola priscio, il dialetto barese è ricco di altri termini unici che raccontano la storia, la cultura e l’anima della città di Bari e dei suoi abitanti. Tra questi, uno dei più affascinanti e curiosi è sicuramente uascezze. Ma cosa significa uascezze?
Questo termine incarna per i baresi un’espressione di gioia, spensieratezza e festa, tipica della loro cultura vivace e allegra.
Il significato di uascezze: un concetto di festa
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, uascezze non ha sempre una connotazione negativa. Seppur a volte usato per descrivere un comportamento disinvolto o superficiale, il termine racchiude soprattutto un’idea di grande gioia, divertimento e allegria, spesso legata ai momenti di festa e di svago. È come se attraverso questo termine, i baresi esprimessero il piacere di vivere senza pensieri, di godersi il momento senza troppe preoccupazioni.
La parola, infatti, è un’espressione che esprime energia positiva, un’irresistibile voglia di festeggiare, di ridere e di stare insieme, proprio come succede durante le grandi feste popolari che animano Bari e dintorni durante l’anno.

L’etimologia di uascezze: il suo legame con il latino
L’etimologia di questo termine interessante ci porta dritti al latino “gaudium”, che significa gioia intensa o piacere.
Questo legame con il latino sottolinea come il dialetto barese, come molte altre lingue regionali, conservi tracce di radici antiche, provenienti appunto dal latino, dal greco e da altre lingue classiche. In questo caso, uascezze mostra come il dialetto abbia evoluto un concetto che, pur rimanendo saldamente ancorato alla tradizione, rifletta una sensazione di felicità condivisa che oggi coinvolge tutta la comunità barese e non.
Questo significato profondo di gaudium si riflette nella vita quotidiana, dove uascezze viene usato per descrivere quei momenti in cui la comunità si riunisce per festeggiare insieme.
Che si tratti di una festa di paese, di una chiacchierata tra amici, o di un evento improvvisato, la uascezze è il cuore pulsante della festa.
Uascezze nelle tradizioni popolari
Questa espressione dialettale emerge con forza durante le celebrazioni tipiche di Bari, come la festa di San Nicola, o le feste patronali che accendono la città con luci, musica e danze.
In questi contesti, la parola uascezze è strettamente legata a un concetto di natura spirituale o religiosa, ma porta con sé anche un senso di unione, esuberanza e vivacità collettiva.

Viene usata per esprimere quel senso di libertà che caratterizza il festeggiamento, in cui le persone si lasciano andare, ridono, ballano e vivono nel pieno della gioia, come durante la Pasquetta, quando l’aria di festa e di spensieratezza ci avvolge completamente.
La festa di San Nicola
La festa di San Nicola è uno degli eventi più attesi e significativi per la città di Bari, un’occasione che unisce la fede religiosa con l’energia festosa della comunità barese.
Ogni anno, l’8-9 Maggio e il 6 Dicembre, tra le strade si susseguono processioni, concerti, fuochi d’artificio e tradizioni che rievocano il legame profondo tra Bari e il suo santo patrono.
Il 6 dicembre è la data tradizionale, il giorno della sua morte, ma l’8 maggio ricorda il trasferimento delle sue reliquie da Myra a Bari nel 1087, atto che segnò l’inizio di un forte legame tra la città e il santo.
In questo contesto, il termine uascezze trova la sua applicazione perfetta.
Le piazze affollate, la musica e l’entusiasmo di chi partecipa a questo evento diventano una manifestazione di pura allegria, in cui le preoccupazioni quotidiane vengono messe da parte per far spazio alla festa.
Tra i luoghi simbolo di queste giornate, oltre alla Basilica di San Nicola, anche la Basilica cattedrale di San Sabino si inserisce nello scenario della celebrazione, testimoniando la profonda tradizione religiosa della città.
Qui, uascezze non è solo sinonimo di divertimento, ma anche di unione e di quel caratteristico spirito spensierato e vivace che definisce la comunità barese.

Uascezze e convivialità: il ristorante che celebra la gioia per il cibo
“La Uascezze” è il nome di un ristorante tipico barese che ha scelto di prendere in prestito questo modo di dire dialettale per riflettere l’essenza di ciò che questo termine rappresenta: un momento di gioia e convivialità tra amici e familiari anche davanti a un buon piatto tipico.
Il locale, che si è affermato come uno dei punti di riferimento per chi cerca un’esperienza autentica della cucina barese, incarna perfettamente lo spirito del dialetto.
Il ristorante, infatti, è noto per offrire una cucina che celebra la storia gastronomica barese, proponendo piatti come orecchiette con le cime di rapa e patate, riso e cozze in un contesto dove la convivialità è la vera protagonista.

Uascezze come gioia di vivere
Ciò che questo termine evoca è la celebrazione dei momenti più belli della vita, quelli che restano impressi nel cuore e nella memoria.
In fondo, come ci insegna il dialetto barese, non c’è nulla di più importante che vivere con allegria, ridere insieme e gustare la vita, un piatto alla volta.
Che si tratti di una grande festa o di una semplice riunione tra amici, quando qualcuno dice “questa è proprio una uascezze!“, sa che sta vivendo un momento di vera spensieratezza, un pezzo di vita che merita di essere vissuto con un sorriso.
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