Il primo caso di infezione da Xylella nelle campagne pugliesi è stato registrato nel 2013 a Gallipoli. La Xylella è un batterio trasmesso da insetti vettori, in particolare dall’insetto denominato sputacchina, che, volando di albero in albero, attacca gli ulivi bloccando il passaggio della linfa all’interno dei tronchi e causando il disseccamento prima dei rami, poi dell’intera struttura vegetale. Dal 2013, dopo il paziente zero in Salento, il batterio ha continuato a diffondersi, minacciando la produzione olivicola dell’intera regione tanto da aver iniziato, negli ultimi tempi, ad avvicinarsi anche alle campagne del basso territorio barese.
Le autorità locali e regionali hanno cercato di tenere sotto controllo la diffusione del batterio attraverso diverse misure contenitive, come l’abbattimento degli alberi infetti e la creazione di zone cuscinetto. Tuttavia, la maggior parte dei terreni in Salento è di proprietà di piccoli agricoltori che spesso non dispongono delle giuste risorse per affrontare le spese legate alla gestione della malattia.
Molti agricoltori hanno visto i loro alberi morire e le loro produzioni ridursi drasticamente. La Xylella ha dunque registrato un impatto significativo sull’economia locale, considerando quanto l’ulivo costituisca parte fondamentale della cultura e dell’economia della regione.
Ma, per fortuna, la via della rinascita e della ripresa riesce spesso a farsi strada anche nelle storie più dolorose. È in questo contesto che, nel 2022, nasce l’associazione no-profit Olivami.

La risposta innovativa all’emergenza: Olivami
Un gruppo di amici dell’attuale Presidente della stessa, Alessandro Coricciati, soliti spostarsi in estate da Londra al Salento, ha dato vita a questa iniziativa con l’intento di contribuire alla ripresa degli uliveti salentini, colpiti dal batterio.
Questo è il progetto innovativo portato avanti da Olivami: l’adozione di alberi di ulivo già piantati, appartenenti alle uniche due varietà piantabili in quanto tolleranti il batterio, il Leccino e la Favolosa. A partire poi da maggio 2024, la Regione Puglia ha autorizzato la piantagione di altre due varietà: il Leccio del Corno e la Lecciana, ampliando così le possibilità di ripristino degli uliveti.
Vogliamo dare a chiunque la possibilità di adottare un albero di olivo a distanza, in modo da supportare la rinascita del Salento e dei suoi agricoltori, duramente colpiti dall’epidemia di Xylella. Per ogni ulivo adottato riconosciamo un litro di olio extra-vergine di oliva e acquistiamo un piccolo ulivo che doniamo ad un agricoltore.

Un’iniziativa collettiva
Olivami ha oggi la sua sede operativa a Martano, in provincia di Lecce, e raccoglie sotto di sé numerose aziende agricole e singoli agricoltori che hanno ben deciso di unirsi come soci in nome di un obiettivo comune.
Chiara Nocco, subentrata ad associazione già consolidata, lavora per Olivami come Community Manager. La sua occupazione è verticale sulla gestione delle aziende che sostengono il progetto e, in più, si dedica anche alla progettazione di bomboniere realizzate sempre attorno al tema degli ulivi, in occasione di festività di diverso tipo.
Quel che proponiamo sono creazioni di piccoli giardini, adottando alberi che si trovano sullo stesso terreno: su ogni albero adottato poniamo una targhetta con il nome dell’albero e con quello della persona adottante. Dal 2023 realizziamo anche bottiglie di olio.

Olivami non è solo un progetto di riforestazione, ma anche un’iniziativa comunitaria. La maggior parte dei terreni in Salento è di proprietà di piccoli agricoltori, spesso impegnati in attività agricole per hobby o per tradizione familiare e l’obiettivo è sostenerli in ragione di un comune operato territoriale.
Olivami raccoglie fondi per acquistare piccole piantine da donare a questi agricoltori, permettendo loro di ripiantare alberi resistenti al batterio. L’associazione ha già adottato oltre 40.000 alberi, donandone altrettanti, creando un impatto significativo sulla comunità locale. Posso dire che, in generale, abbiamo intercettato sin da subito un bellissimo riscontro da parte di una vasta platea, da salentini che vivono sul territorio a salentini che si sono invece nel tempo trasferiti all’estero e non per ultimi dagli stranieri capitati qui per fini turistici.

Sensibilizzazione, coinvolgimento delle nuove generazioni, sostenibilità
Un altro fondante obiettivo di Olivami è sensibilizzare i giovani, spesso eredi di terreni familiari, sull’importanza della cura degli ulivi e della loro tradizione.
Nel 2023, Olivami ha lanciato uno spin-off chiamato Carborea, dedicato alla generazione e certificazione dei crediti di carbonio, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico. Nel 2024, invece, ha introdotto convenzioni con strutture ricettive per offrire sconti a chi visita gli uliveti, facilitando di conseguenza anche l’accesso ai terreni da parte di chi adotta alberi a distanza e si ferma presso tali strutture.

Con un logo che recita “Adotta un olivo, salva il Salento” contornato da una colomba che porta nel becco un ramo di ulivo, e con una presenza attiva sui social media e un sito web dedicato, Olivami continua sempre più a crescere, coinvolgendo persone di tutte le età, dimostrando che la volontà di far del bene alla propria terra può portare a risultati rilevanti.

In un momento storico in cui il Salento affronta una sfida significativa, iniziative come Olivami rappresentano una luce di fiduciose prospettive, nonché un esempio tangibile di come la comunità possa saper unirsi per un futuro più incoraggiante.
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